Nel nuorese il carnevale è fortemente sentito e celebrato, quasi ogni paese ha la propria maschera tradizionale
Il carnevale
Descrizione
Queste maschere sono tramandate da secoli e sono oggetto di numerosi studi antropologici.
Tra le più famose ci sono sos Mamuthones e Issohadores di Mamoiada, Maimones, Murronarzos e Intintos di Olzai, sa Maschera e gattu di Sarule, sos Bundos di Orani, sos Boes e Merdules di Ottana, sos Turpos di Orotelli, su Maimone di Oniferi, su Battileddu di Lula, s'Urtu di Fonni, sos Colonganos di Austis, sos Intintos di Ovodda, Coli Coli di Tianai.
Secondo gli studiosi queste maschere sono legate a riti propiziatori e dionisiaci che gli antichi sardi compivano per scacciare gli spiriti maligni o ottenere un buon raccolto.
La loro prima apparizione avviene nel giorno di Sant'Antonio (16 gennaio e in alcuni paesi il 17 gennaio) in occasione dei tradizionali fuochi votivi che segnano l'inizio del carnevale in Sardegna.
Le loro sfilate sono caratterizzate da diverse sfaccettature, ma essenzialmente rappresenta il mistero, la paura, il tutto spesso accompagnato dal suono dei campanacci.
Le strade sono invase dalle maschere, ognuna con un significato e una storia unica.
L'atmosfera del carnevale nel nuorese è diversa da quella festosa di altre regioni, poiché richiama antichi rituali agropastorali e rurali in cui l'uomo e gli animali svolgono un ruolo centrale.