COMUNICATO STAMPA | Il DISTRETTO CULTURALE DEL NUORESE IN CAMPO CONTRO  L'AGONIA DEL TERRITORIO
COMUNICATO STAMPA | Il DISTRETTO CULTURALE DEL NUORESE IN CAMPO CONTRO L'AGONIA DEL TERRITORIO -

COMUNICATO STAMPA | Il DISTRETTO CULTURALE DEL NUORESE IN CAMPO CONTRO L'AGONIA DEL TERRITORIO

Descrizione

Il Distretto Culturale del Nuorese in campo contro l’agonia del territorio

COMUNICATO STAMPA

Nuoro_21 Dicembre 2022_ In questi giorni, anche il nuovo assessore ai trasporti Antonio Moro, appena insediato, ha riconosciuto nella “continuità territoriale, soprattutto quella aerea, una delle principali emergenze della Sardegna”. Se questo è drammaticamente vero per tutti i passeggeri in partenza o in arrivo nell’isola, ciò che invece viene sottaciuto è l’ulteriore ricaduta negativa per i territori dell’interno, strutturalmente penalizzati dall’assenza di collegamenti veloci con le altre aree strategiche della Sardegna. I dati più recenti (Uniontrasporti) collocano Nuoro all’ultimo posto in Sardegna ed al 97° posto in Italia per dotazioni infrastrutturali.

L’Unione Europea, fin dalla sua nascita come CEE, ha istituito i Fondi Strutturali e stanziato specifiche risorse di investimento – comprese quelle straordinarie per il periodo 2021-2027 denominate «NextGeneration EU» – con un preciso obiettivo: perseguire la coesione economica, sociale e territoriale al fine di promuovere uno sviluppo armonioso dell’Unione. Tanto è vero che proprio la riduzione del divario tra regioni che presentano gravi e permanenti svantaggi naturali o demografici, specie nelle zone rurali delle regioni insulari, rappresenta oggi la principale politica di investimento dell’UE. Pare ovvio che tale politica di coesione non possa e non debba essere arbitrariamente stravolta in ambito regionale nel momento in cui si individuano le priorità di intervento e la conseguente ripartizione delle risorse per sanare i divari esistenti tra i territori.

La Regione Sardegna dispone oggi di risorse di cassa mai viste prima - 10 miliardi da impegnare entro il 2027, inclusi i fondi PNRR - equivalenti a dieci Piani di Rinascita. Ciò premesso, ancora una volta in modo beffardo, ci si vorrebbe far credere l’inverosimile, ossia che l’unico territorio della Sardegna non svantaggiato da un punto di vista economico, sociale, demografico e naturale (comprendente la zona montuosa più impervia dell’isola) sia quello della storica Provincia di Nuoro. Si deduce questo dal fatto che anche per il 2023 i piani elaborati a livello nazionale, come le stesse programmazioni regionali, non prevedano alcuna opera indispensabile e strategica per la provincia di Nuoro, a tutto vantaggio, pare ovvio, delle aree maggiormente infrastrutturate della Sardegna. Su tale impianto, completamente capovolto rispetto alla ratio delle politiche di coesione, si spiega bene l’esclusione del territorio nuorese anche dalle Zone Economiche Speciali, recentemente individuate, per “favorire l’insediamento di nuove imprese, coniugando l’incremento economico con quello sociale e urbanistico delle aree coinvolte”. A margine di questo, sarebbe molto interessante conoscere anche la ripartizione territoriale delle risorse riservate alla Strategia Regionale di Sviluppo Sostenibile, Sardegna 2030.

Dai dati emersi nei Tavoli Territoriali e Regionali si è avuto modo di apprendere che la politica di coesione, perseguita in tema di sostenibilità per le diverse aree della Sardegna, è sempre la stessa, ossia capovolta rispetto alle finalità originarie indicate dalle norme. In compenso, Nuoro si riscatta con il primo posto tra le provincie della Sardegna per numero di studenti che abbandona la scuola prima del conseguimento del diploma secondario superiore (ultimo rapporto di Save The Children), avendo, nella stessa provincia di Nuoro, la percentuale più alta di studenti che vivono in condizioni socioeconomiche disagiate.

Gli esiti di questa acclarata “povertà educativa” li vedremo tra non molto tradotti anche in termini occupazionali, a fronte di un mercato che taglierà in modo sempre più accelerato i lavori tradizionali per sostituirli con quelli richiedenti idonee competenze digitali (Digital Skills). Sorvolando volutamente sui punti reali di eccellenza del nostro territorio – servizi sanitari (con l’Ospedale S. Francesco considerato Terzo Polo fino a qualche tempo fa) e culturali (si pensi al Consorzio della Pubblica Lettura Satta, nel vasto territorio di ventisei Comuni del nuorese), compresa la giovane Università UNINuoro, servizi tutti in evidente crisi e/o affidati a diversi commissari liquidatori –, il Distretto Culturale del Nuorese, a dieci anni dalla sua nascita, non può assistere impassibile a questa inesorabile agonia del territorio. Lasciando agli storici la ricerca delle responsabilità e agli elettori il giudizio su chi perpetui queste politiche perverse, è compito di chi ha realmente a cuore il bene non solo di questo territorio ma dell’intera Sardegna (l’amputazione di una parte incide inevitabilmente su tutto l’organismo), attivarsi subito, con tutti i mezzi a disposizione, per promuovere le azioni finalizzate a offrire immediate soluzioni credibili a chi ha responsabilità di governo nei diversi gradi della Pubblica Amministrazione.

Questo è ciò che da questo momento in poi farà il Distretto Culturale del Nuorese, non solo con la denuncia ma soprattutto con la proposta, perché anche per le più innovative politiche culturali vale quel che dicevano i grandi dell’Atene greca: Primum vivere deinde philosophari.

 

Distretto Culturale del Nuorese

Consiglio Direttivo e Comitato Scientifico