L'arte contemporanea nel cuore della Sardegna
L'arte contemporanea nel cuore della Sardegna - Daniela Spoto 2023, © CCIAA NU

L'arte contemporanea nel cuore della Sardegna

Descrizione

Nel clima di rinnovamento e sperimentazione che negli anni Cinquanta caratterizza a livello globale la società e la cultura, anche a Nuoro e nel Nuorese si affermano, nel campo delle arti visive, nuovi linguaggi e nuove istanze.

Mauro Manca, L'ombra del mare sulla collina, olio su tela, 1957
Mauro Manca, L'ombra del mare sulla collina, olio su tela, 1957 - © Donato Tore - Museo MAN

Alla prima Biennale nazionale di pittura di Nuoro, tenutasi dal 21 agosto al 1 settembre del 1957, la vittoria di Mauro Manca con un quadro astratto provocatorio sin dal titolo: L’ombra del mare sulla collina, desta stupore e accende la polemica.

Una polemica che ha dei tratti politici (nel 1948 Palmiro Togliatti aveva bollato l’arte astratta come un insieme di “cose mostruose”, “orrori” e “scemenze”) e delle ragioni storiche: nel Nuorese, il realismo della scuola sarda vantava una solida tradizione, da Francesco Ciusa a Carmelo Floris, da Mario Delitala a Giovanni Ciusa Romagna.

Francesco Ciusa in una foto del 1907
Francesco Ciusa in una foto del 1907 - © Archivio Ilisso
Costantino Nivola, annuncio della mostra in strada, Su Rosariu, Orani, 1958
Costantino Nivola, annuncio della mostra in strada, Su Rosariu, Orani, 1958 - © Archivio Ilisso

La vittoria di Manca era però segno dei tempi. L’anno successivo, nel 1958, Costantino Nivola faceva ritorno a Orani per una straordinaria mostra in piazza, e per decorare la facciata della Chiesa di Sa Itria con figure astratte che parevano essere scese in paese come extraterrestri da un ufo. Lo scultore di Orani, ormai trasferito e affermato a New York, è per gli artisti sardi un punto di riferimento a cui guardare per rinnovare, a partire dalla propria identità culturale, le forme e i contenuti della propria arte.

Costantino Nivola, studi per Piazza Sebastiano Satta, Nuoro
Costantino Nivola, studi per Piazza Sebastiano Satta, Nuoro - © Archivio Ilisso

In un altro importante ritorno, Nivola tra il 1965 e il 1967 “scolpisce” nel centro di Nuoro un’intera piazza come omaggio al poeta Sebastiano Satta. L’inaugurazione di Piazza Satta coincide con una personale alla Chironi 88, galleria d’avanguardia gestita dalla fenomenale Sandrina Piras, che a partire dalla fine degli anni Cinquanta fu una presenza fondamentale nel contesto artistico nuorese, instancabile organizzatrice di mostre dedicate a artisti regionali e internazionali, celebrati maestri e nuove leve, come il pittore nuorese Gino Frogheri. 

Fu anche grazie a Piras che nel 1984 Maria Lai organizzò a Orotelli il suo omaggio a Salvatore Cambosu, L’alveare del poeta, un’azione partecipativa che, riprendendo lo spirito della più famosa Legarsi alla montagna, utilizzava il simbolo del favo per rendere visibili i legami tra lo scrittore scomparso e la sua comunità. 

Maria Lai, L’Alveare del poeta, Orotelli, 1984
Maria Lai, L’Alveare del poeta, Orotelli, 1984 - © Archivio Maria Lai
Nuoro, Mancaspazio
Nuoro, Mancaspazio - © Daniele Brotzu

L’eredità della Chironi 88 è stata raccolta in tempi recenti da Mancaspazio, galleria nuorese specializzata in arte sarda del Novecento e contemporanea. 

Museo Nivola, panoramica
Museo Nivola, panoramica - © Cédric Dasesson, Museo Nivola

Se il Nuorese, cuore della Sardegna, è noto per le sue tradizioni secolari, non lo è di meno per i suoi musei di arte contemporanea, dal MAN di Nuoro al Museo Nivola di Orani, passando per il MAMA di Atzara e il MAC di Lula. Dal Nuorese provengono anche alcuni tra i più interessanti artisti sardi contemporanei, da Cristian Chironi a Siro Cugusi, da Vincenzo Grosso a Daniela Spoto.

Forse sulla scorta dell’esperienza di Orgosolo, dove a partire dalla fine degli anni Sessanta sono stati dipinti più di 150 murales di tematiche politiche e sociali, il Nuorese è anche sede di un vivace movimento di street art, che ha avuto fra i suoi pionieri il gruppo Seuna Lab, nel 2006, e che anche oggi continua a lasciare il segno nello spazio urbano.