Mamoiada
Descrizione
Mamoiada è famosa per la sua cultura tradizionale, in particolare per i Mamuthones e gli Issohadores, maschere del carnevale barbaricino.
Durante la festa, i Mamuthones sfilano per le strade del paese in una sorta di danza rituale: con il volto coperto da una maschera lignea, vestiti con pelli di pecora nera, si muovono con salti e scrollate di spalle ritmate, facendo suonare i pesanti campanacci che portano sulla schiena.
Gli Issohadores, intanto, seguono il corteo portando un lazzo, che lanciano d’improvviso per acchiappare gli spettatori. Tradizionalmente erano prese di mira le ragazze del paese, o i proprietari terrieri, che poi dovevano “sdebitarsi” offrendo da bere alla compagnia.
Il Museo delle Maschere mediterranee racconta la storia di questa affascinante tradizione e di ciò che la lega alle altre culture del Mediterrano. Nel museo è possibile ammirare, infatti, una collezione di maschere carnevalesche europee e nordafricane unica nel suo genere.
Così come è unica la Stele di Boeli, nota come Sa Perda Pintà (la pietra dipinta), un menhir di epoca prenuragica, decorato con spirali e altri segni, che si può ammirare nel cortile di una casa privata! E per chi vuole saperne di più, il MATer (Museo dell'Archeologia e del territorio di Mamoiada) racconta, attraverso un’affascinante installazione multimediale curata da Studio Azzurro, la storia e l’archeologia del territorio.
Il buon vino è l’altro elemento che caratterizza il territorio: le vigne di Cannonau sono presenti da secoli, ma solo in anni relativamente recenti i viticoltori, oggi riuniti nell’Associazione Mamoja, si sono organizzati per elevare la produzione, facendo di Mamoiada una meta enogastronomica di eccellenza, grazie anche alla presenza di cantine, ristoranti e osterie con un’offerta conviviale e di qualità.
A pochi chilometri dal paese, il Santuario dei Santi Cosma e Damiano a settembre si anima con pellegrini da ogni parte dell’isola, per la novena nelle cumbessias, dal 18 al 26, o per la festa vera e propria, nei tre giorni successivi, in cui la spiritualità si unisce a balli, canti, spettacoli e gastronomia.