TEN | TENGREEN – RADICI NEL FUTURO
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TEN | TENGREEN – RADICI NEL FUTURO

Descrizione

TENGreen inaugura il 5 giugno, in occasione della Giornata Mondiale dell'Ambiente con due spettacoli: L'AVVOLTOIO da un'indagine sui veleni di Quirra e IL TEATRO CHE NON SI VEDE , audio esperimento da un monologo sull'intelligenza artificiale di Marta Cuscunà.


La Giornata Mondiale dell’ambiente è stata  istituita dalle Nazioni Unite nel 1972. Al centro del tema 2021 la Natura è l’importanza di preservarla

Primo appuntamento alle ore 20 con IL TEATRO CHE NON SI VEDE, “Dimmi cosa vuoi vedere”,  un esperimento di Marta Cuscunà nato durante il lockdown. L’audio-descrizione dello spettacolo Earthbound ovvero le storie delle Camille. A partire da questo spettacolo Marta Cuscunà ha realizzato un esperimento di audio-descrizione, concentrandosi sul racconto performativo per chi non può vedere, - perché alla radio o perché non vedente - attivando un  percorso  di  ricerca su cosa significhi accedere agli spazi dell’emozione e degli   immaginari del teatro visuale attraverso strade percettive differenti. 
Si potrà fruire lo spettacolo tramite dei dispositivi individuali di trasmissione forniti dal TEN. Sarà necessario munirsi di auricolari personali. Un’ esperienza uditiva unica con uno sguardo approfondito sul mondo della disabilità. Massimo  40 persone – evento gratuito – per prenotare: https://bit.ly/3fW0zrC

Ritorna in scena a Nuoro alle ore 21.30, con un'unica data di rappresentazione L’AVVOLTOIO, il pluripremiato spettacolo di produzione Sardegna Teatro, scaturito da un’indagine sui veleni di Quirra con la regia di Cesar Brie, noto regista di fama internazionale. Basato su una storia vera “L’Avvoltoio” racconta il dramma dei territori vessati dall’occupazione militare. Epicentro Quirra, nella Sardegna sud-orientale, all’interno di un vastissimo territorio poco antropizzato e destinato al pascolo brado che ospita, dalla metà degli anni ’50, il più grande Poligono sperimentale d’Europa.Massimo  Per prenotare: https://bit.ly/3uE8FKX

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Schede spettacoli

TEN Teatro Eliseo Nuoro
 5 giugno ore 20

IL TEATRO CHE NON SI VEDE
Un esperimento di Marta Cuscunà per Radio3

Dimmi cosa vuoi vedere
Audio-descrizione dello spettacolo Earthbound ovvero le storie delle Camille 
di e con Marta Cuscunà
in collaborazione con Al. Di. Qua. Artists - Alternative Disability Quality Artists:
Diana Anselmo, Giuseppe Comuniello, Claudio Gaetani, Aristide Rontini 
e con Camilla Guarino e Mariella Popolla 
sound design Michele Braga
assistenza tecnica Marco Rogante, Simone Spangaro
produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione, Etnorama 
in collaborazione con Rai Radio 3

con il sostegno dei punti d'ascolto Oriente Occidente
in collaborazione con
Nuoro - TEN Teatro Eliseo Nuoro - progettoTENGreen di Sardegna Teatro
Mart Museo d'Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto
Cembra Lisignago - Ascolto nel bosco - Rete di Riserve Val di Cembra Avisio
Murmuris - compagnia in residenza al Teatro Cantiere Florida di Firenze
IAC Centro Arti Integrate nei sassi di Matera, Big – Bari International Gender Film Festival/AncheCinema

La grande tradizione del teatro di figura innovata dalla tecnologia più avanzata. Questi gli ingredienti del teatro di Marta Cuscunà, attrice, regista e autrice di tanti bellissimi spettacoli in cui l’artista di Monfalcone ha dato voce e vita in scena a indimenticabili pupazzi manovrati a vista , e più recentemente a creature animatroniche, progettate per essere attivate attraverso tecniche di animazione parallele a quelle cinematografiche,  come nel caso del suo ultimo spettacolo  Earthbound ovvero le storie delle Camille , che ha debuttato lo scorso 25 maggio ( dopo mesi di sospensione) al Teatro Storchi di Modena.
A partire da questo spettacolo Marta Cuscunà ha realizzato un esperimento di audio-descrizione, concentrandosi proprio sul racconto performativo di quello che, per esempio un ascoltatore radiofonico, ma non solo, non può vedere, attivando un  percorso di ricerca su cosa significhi accedere agli spazi dell’emozione e degli immaginari del teatro visuale attraverso strade percettive differenti. Dimmi cosa vuoi vedere è il frutto di un laboratorio di ricerca percettiva che Cuscunà ha svolto con l’Associazione Al. Di. Qua. Artists - Alternative Disability Quality Artists.

“Mentre lo spettacolo prendeva forma sul palco, tutte le persone del gruppo, munite di cuffie e microfono, hanno immaginato di essere come piccole mosche per il vostro orecchio e raccontarvi il loro sguardo personale, il loro immaginario, senza nascondere la meraviglia soggettiva della scoperta, con l'auspicio che ascoltando le nostre voci e imparando a riconoscerle, seguirete il filo dei nostri punti di vista. A ogni performer del gruppo è stato affidato un diverso punto di vista da cui guardare Earthbound, ovvero una precisa funzione narrativa per costruire una descrizione corale e multiforme di quello che avveniva sul palco. E per riconoscerli, abbiamo dato un nome a ciascuno di questi sguardi:
fantamondo: ovvero il punto di vista della fiaba e dei suoi personaggi. È lo sguardo di chi sceglie di credere al piano della finzione teatrale e accetta come reale quello a cui assiste.
realtà: è il punto di vista disincantato di chi osserva il trucco invece dell'illusione, conosce le tecniche teatrali e le descrive per quello che sono. È il piano della messa in scena dove ogni cosa è quello che è.
domanda: è il punto di vista di chi è in bilico tra fantamondo e realtà e chiede nuove informazioni per scegliere come interpretare i segni che vede. A volte è dubbio, a volte è domanda che rimane senza risposta, a volte è chiave per decifrare il codice della messa in scena.
digressioni: è il punto di vista di chi elabora ciò a cui assiste e attraverso analogie, libere associazioni di idee o divagazioni solo apparentemente casuali, fa suo lo spettacolo, ne interiorizza i contenuti e li espande”.

Earthbound. Ovvero le storie delle Camille, è un monologo di fantascienza che esplora un futuro prossimo nel quale la manipolazione del genoma umano riporta la vita in aree del pianeta danneggiate dall'uomo. Ispirato al saggio Staying with the trouble della pensatrice eco-femminista Donna Haraway, la piéce porta in scena una piccola comunità di “Earthbound”, esseri umani a cui sono stati impiantati geni di creature in via d'estinzione con il duplice scopo di conservarne la specie e favorire una nuova prospettiva per l’adattamento umano all’ambiente naturale. A differenza delle distopie hollywoodiane in cui umanoidi, ibridi e robot sono minacce spaventose per l'umanità, gli Earthbound rappresentano creature pacifiche con cui entrare in empatia e convivenza.E se, come dice Donna Haraway, «le storie fanno i mondi. I mondi fanno le storie», Earthbound è uno dei racconti possibili del mondo nuovo in cui potremmo trovarci a vivere domani”.

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TEN Teatro Eliseo Nuoro
5 Giugno ore 21.30
l’AVVOLTOIO
Testo e indagine Anna Rita Signore Regia César Brie
Assistente alla regia Anna Rita Signore
Con Emilia Agnesa, Agnese Fois, Daniel Dwerryhouse,   Valentino   Mannias, Marta Proietti Orzella, Luca Spanu, Luigi Tontoranelli
Musica Luca Spanu Costumi Adriana Geraldo Scene Sabrina Cuccu
Luci Loïc François Hamelin
Tecnico di compagnia Vito Settanni produzione Sardegna Teatro

«Dentro l‘Italia c’è una  grande  terra  isolata, con  poca  gente  e  poche  città. Ettari e ettari, quasi  spopolati, abitati  da  gente  tenace, ma  incapace  di realizzare iniziative comuni. Mangime per politici».

Questo sprezzante stigma della CIA sulla Sardegna scoperchia la scena de L’Avvoltoio, regia di César Brie e produzione Sardegna Teatro,  che  prende  le mosse dal testo di Anna Rita Signore, - «Premio speciale Claudia Poggiani alla Drammaturgia», all’interno del Premio Calcante 2014 - nato a partire dalla sua indagine  documentaria.   Il  focus  è  sul  più  grande  poligono  militare  d’Europa in  Sardegna; il  testo  procede  come  un’inchiesta  giornalistica  che  condensa dati di biografia  personale  e  collettiva;  lo  spettacolo  assurge  a  opera  poetica in cui le azioni sono cucite insieme nella trama della commedia umana.

Se lo scopo della medicina è la salute, lo scopo del teatro è la felicità – dice Aristotele - e César Brie, mentre  sovrappone  un  contenuto  di  denuncia,  ossia fatti di un’attualità stringente – tuttora irrisolti – a una regia puntuale, in cui le differenti personalità attorali compongono una polifonia corale, punta lo sguardo sulle capacità precipue del teatro di farsi luogo di poesia e coscienza, lotta e incanto.

In una scena in cui ciascun oggetto ha una pregnanza evocativa,  come  dalla lezione kantoriana,  i  protagonisti  titillano  una  crudeltà  che  schiude  alla  pietà e, dirigendo le fila di una danza macabra, rovistano tra le macerie dei disastri dell’umano sull’umano, cercandovi una traccia di sacralità universale.

L’avvoltoio è un’allegoria visiva, inscena un’intimità che ha peso sociale perché, demolendo gli idoli, scava nella facoltà di fare il bene.


TENGreen - Radici nel futuro è pensato  per  attivare  nel  territorio  dei processi culturali che mirano a raggiungere gli  obiettivi  di  sviluppo sostenibile dettati dall’Agenda 2030 dell’ONU.
Nuoro dal 5 al 15 giugno

 

 



 

 

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