MancaSpazio | Francesca Randi – Violet Mary Hotel
Descrizione
A cura di Chiara Manca
mancaspazio, Nuoro
via della Pietà, 11
Inaugurazione: 24 ottobre, ore 18.00
Dal 24 ottobre al 29 novembre 2025
Dal giovedì al sabato dalle 16 alle 18
Il 24 ottobre alle ore 18.00 mancaspazio presenta “Violet Mary Hotel”, progetto fotografico di Francesca Randi dedicato all’esplorazione dell’identità, dell’inconscio e della dualità dell’essere umano.
Ambientato negli anni Sessanta, il racconto si svolge in un albergo immaginario abitato da un corpo di ballo femminile. Ogni stanza diventa il ritratto di una donna e del suo mondo interiore, costruito nei minimi dettagli: abiti, oggetti, arredi e luci ricreano atmosfere sospese, tra finzione e realtà.
Il progetto nasce da un lungo lavoro di ricerca letteraria, cinematografica e visiva, accompagnato dalla costruzione reale dei set fotografici all’interno dello studio dell’artista. Ogni elemento è parte di una drammaturgia visiva che unisce fotografia, teatro e psicoanalisi.
Dietro l’apparente sicurezza delle protagoniste affiora una dimensione più fragile e intima. Il riferimento al mito di Inanna, dea mesopotamica dell’amore e della guerra, introduce il tema della discesa interiore e della rinascita, in un viaggio che attraversa ombre e desideri per giungere alla consapevolezza di sé.
In occasione della mostra sarà possibile ascoltare una selezione musicale curata da Gianmarco Diana, ispirata ai personaggi che abitano le diverse stanze: un percorso uditivo che dagli anni Sessanta arriva al presente, intrecciando jazz, soul, funk, colonne sonore ed elettronica.
Il catalogo della mostra raccoglie i testi critici di Chiara Manca, curatrice del progetto, e di Laura Tota, Direttrice del Liquida Photo Festival, che approfondiscono i temi della rappresentazione femminile, del doppio e del rapporto tra realtà e immaginario nella pratica fotografica di Francesca Randi.
Biografia dell’artista
Francesca Randi nasce a Cagliari. Il suo percorso artistico inizia sin da bambina attraverso la scrittura, per poi incontrare la fotografia nel 1999. Sviluppa da subito uno stile personale, onirico e fortemente cinematografico.
La sua ricerca affronta temi legati all’identità, all’infanzia e all’adolescenza, al paesaggio notturno sospeso tra l’incubo quotidiano e la solitudine esistenziale, all’inconscio, al doppio, alla wunderkammer e al perturbante.
Ha esposto i suoi lavori in numerose mostre collettive e personali, collaborando con musei e gallerie d’arte in Italia e all’estero. Attualmente vive e lavora a Cagliari come fotografa e insegnante di fotografia.
Il suo processo creativo nasce dall’onirico, da ciò che l’inconscio rivela durante la fase REM, intrecciato a esperienze vissute. Attraverso il mezzo fotografico, specchio ambiguo che riflette e nasconde, Randi indaga la profondità dell’essere e favorisce un processo di regressione e consapevolezza.
La sua è una visione narrativa e cinematografica volta a esplorare l’universo della psiche, dell’inconscio e dell’onirico. Spesso è la notte, con le sue luci irreali e fluorescenti, ad accompagnare le sue storie.
