Sebastiano Satta, nato a Nuoro il 21 maggio 1867 e morto a Nuoro il 29 novembre 1914, è stato un poeta, scrittore, avvocato e giornalista italiano
Sebastiano Satta
Descrizione
Dopo gli studi liceali, durante il biennio ’87/’88, mentre si trovava a Bologna per svolgere il servizio militare, si avvicinò alla cultura e alle tendenze letterarie dominate in quegli anni dalla poetica del Carducci.
Rientrato in Sardegna nel 1890 decise di iscriversi alla Facoltà di Giurisprudenza presso l’Università di Sassari.
A Sassari, iniziò a comporre i primi versi e a firmare, nel contempo, i suoi primi scritti giornalistici: collaborò con diversi periodici isolani e con importanti uscite nazionali.
Nel 1893, Sebastiano Satta pubblicò la sua prima raccolta di poesie, intitolata "Versi ribelli", un anno prima della laurea in Giurisprudenza.
Dopo la laurea rientrò a Nuoro dove iniziò a esercitare l’attività di avvocato, diventando ben presto un apprezzatissimo penalista.
Partecipò alla vita sociale e politica della città, impegnandosi per la difesa delle fasce deboli.
L'opera poetica di Satta, considerato il primo vate della Sardegna, è caratterizzata da diversi filoni tematici e stilistici che si ispirano alla poesia sarda semicolta, ma anche alle opere letterarie contemporanee di Carducci, Pascoli e D'Annunzio.
Nel 1908 venne colpito da un’emorragia cerebrale che ne causò la parziale paralisi; continuerà a comporre versi sotto dettatura: saranno quelli delle sue raccolte più famose, i Canti barbaricini (1910) e i Canti del salto e della tanca (pubblicati postumi nel 1924).
Nei Canti barbaricini ben tre componimenti saranno in lode dell’amico e scultore Francesco Ciusa.
Sarà proprio Ciusa, nel 1931, a disegnare il monumento in onore dell’amico scomparso nel 1914, che tre anni dopo verrà collocato sul colle di Sant’Onofrio, purtroppo danneggiato nel corso dei decenni.