Salvatore Cambosu, scrittore e giornalista, nacque a Orotelli il 5 gennaio 1895 e morì a Nuoro il 21 novembre 1962
Salvatore Cambosu
Descrizione
Unito con legami di parentela a Grazia Deledda, Cambosu intraprese la carriera di scrittore, dedicandosi a molteplici generi letterari, tra cui la prosa narrativa e il giornalismo. Autore di numerose opere pubblicate, scrisse anche tantissime pagine private, testimonianza di un impegno costante nella letteratura e nella cronaca, come dimostrano i numerosi quaderni di pensieri sulla vita che lasciò ai suoi parenti.
Il successo letterario di Cambosu coincise con il secondo dopoguerra, durante il quale scrisse regolarmente per diverse importanti testate, come La Nuova Sardegna e L’Unione Sarda. Cambosu si dedicò soprattutto ai problemi sociali della Sardegna e la sua scrittura divenne più neorealista e meno lirica rispetto ai primi lavori. I suoi articoli e racconti appaiono su numerose riviste regionali e nazionali tra cui S’Ischiglia, Ichnusa, L’Illustrazione Italiana, La Tribuna e Il Politecnico. Queste gli valsero un premio nel 1960 per i suoi contributi culturali.
Il culmine della sua produzione letteraria arrivò con l'opera Miele amaro, pubblicata nel 1954, considerata una sintesi della cultura sarda volta alla custodia delle radici identitarie. L'opera ebbe subito una grande accoglienza critica e contiene elementi oscuri e contraddittori, come il titolo suggerisce. Alcune parti del libro furono scritte sotto dettatura a Maria Lai nella sua casa di Cardedu. Un dipinto dell’artista è nella sovraccoperta dell’edizione Ilisso del 2004.
Da quel momento, il suo impegno si concentrerà sui problemi economici, sociali e culturali della Sardegna, che saranno oggetto delle sue opere, sia in prosa che in giornalismo. Affronterà la questione del banditismo nel 1955 con il suo reportage Supramonte di Orgosolo, e nel romanzo Una stagione a Orolai del 1957, dove esplora la differenza tra l'identità pastorale e quella contadina della Sardegna.
Morì all'età di 67 anni. Nonostante la prematura scomparsa, la sua figura rimase al centro di un dibattito che lui stesso aveva contribuito ad accendere e ad alimentare. La pubblicazione postuma di alcuni dei suoi testi e la creazione della Fondazione Cambosu a Orotelli hanno contribuito a mantenere viva la sua memoria e il suo patrimonio letterario.
Nel 1984, Maria Lai, con l'aiuto di Sandrina Piras, organizzò un'azione collettiva per ricordarlo, chiamata "L'alveare del poeta", in cui gli abitanti di Orotelli e gli artisti Aldo Contini, Antonello Cuccu, Paola Dessy, Gino Frogheri e Giovanna Secchi decorarono una strada dedicata alla sua memoria.