Priamo Gallisay, nato a Nuoro il 19 ottobre 1853 e morto a Ozieri il 30 luglio 1930, è stato un musicista e colto artista nuorese
Priamo Gallisay
Descrizione
Figlio maggiore di un ricco proprietario terriero, si distinse fin dalla giovane età per il talento musicale.
Nel 1867 frequentò a Firenze il Collegio di Vallelunga dove si distinse per le sue abilità musicali e l'apprendimento delle varie materie.
Il suo progresso fu seguito da Giorgio Asproni, un politico di Nuoro amico di suo padre, che divenne per lui una sorta di mentore.
Continuò la formazione in Svizzera, presso il prestigioso Istituto Chateau di Lancy, diplomandosi con lode nel 1871.
Completò la sua formazione al Conservatorio di Santa Cecilia a Roma, dove nel 1896 divenne un Accademico Reale e decise di concentrare i propri studi sulla composizione.
Nel 1876, dopo il suo ritorno in Sardegna, Priamo Gallisay si sposò con Battistina Tola ed ebbe quattro figli. Si dedicò completamente all'insegnamento della musica, conducendo una vita bohémien. Questo stile di vita portò a difficoltà economiche, con la progressiva dissipazione dell'eredità patrimoniale.
Nonostante la sua abilità compositiva e la varietà della sua produzione, che spaziava tra diversi generi musicali, non ottenne mai un riconoscimento nazionale.
Tuttavia, a Nuoro, ebbe la stima dell’illustre concittadina Grazia Deledda, che lo mise in contatto con Angelo de Gubernatis. Grazie a questa connessione, nel 1895 i versi di Mattinata di marzo con l'accompagnamento musicale di Gallisay furono pubblicati sulla rivista Vita Italiana.
Nel 1896, Priamo Gallisay compose il melodramma Rosella, tratto dal romanzo Don Zua di Antonio Ballero, e convinse Pasquale Dessanai a scrivere il libretto dell'opera lirica in lingua italiana.
Nonostante il successo di pubblico al Teatro Sociale di Varese nell'ottobre 1897, la critica fu negativa.
Nello stesso anno, Gallisay ottenne il prestigioso titolo accademico per la categoria compositori presso la R. Accademia di Santa Cecilia di Roma.
Afflitto da stanchezza e malattia, si ritirò a Ozieri dove trascorse gli ultimi anni della sua vita.
Morì a settantasette anni il 30 luglio 1930.