Goffredo Guiso, nato a Nuoro nel 1924 e morto a Nuoro nel 1983, è stato un fotografo italiano
Goffredo Guiso
Descrizione
Suo padre Sebastiano, dopo aver studiato all'Accademia di Brera, aveva fondato il primo studio fotografico professionale in città, diventando un punto di riferimento per la zona. Anche Goffredo, cresciuto tra le attrezzature fotografiche, aveva sia lo spirito imprenditoriale che il tocco artistico.
Durante la guerra, Goffredo Guiso lavorò da casa, apportando modifiche artistiche alle stampe fotografiche di suo padre. Successivamente, prese il pieno controllo dell'attività, specialmente dopo la malattia degenerativa che colpì suo padre nel 1944, portandolo alla morte dieci anni dopo. Questo passaggio di responsabilità fu caratterizzato da una continuità stilistica, ma con alcune variazioni: se negli anni Quaranta lo studio Guiso era conosciuto per le fotografie ufficiali e private, nei decenni successivi le persone si sarebbero rivolte a Goffredo per una nuova interpretazione artistica di sé stesse, sviluppando uno stile innovativo di ritrattistica che rifletteva gli scenari seducenti del cinema e della televisione.
Escludendo la collaborazione con la rivista Frontiera nel 1971, diretta da Remo Branca, il percorso artistico di Guiso continuò focalizzandosi sull'esplorazione del volto umano, considerato altrettanto misterioso e affascinante dei paesaggi dell'agro barbaricino.
Sua moglie Andreina fu la sua prima modella e assistente, seguita da bambini, anziani, giovani e ragazze, sia locali della Barbagia che stranieri di passaggio. Questi individui si trasformavano in personaggi attraverso l'abbigliamento, il trucco e l'acconciatura creativi del fotografo, riflettendo gli stili e le tendenze dei decenni: la compostezza classica degli anni Cinquanta, il dinamismo degli anni Sessanta e la trasgressione degli anni Settanta.
Anche quando i soggetti indossavano i costumi tradizionali, Guiso dimostrava una nota pittorica e drammatica che andava oltre la documentazione pura del padre.