Francesco Ganga Cucca
Francesco Ganga Cucca - Daniela Spoto 2023, © CCIAA NU

Francesco Ganga Cucca "Maestro Predischedda"

Descrizione

Francesco Ganga Cucca, nato a Nuoro il 25 marzo 1897 e morto a Nuoro il giorno 1 dicembre 1924, è stato un insegnante, pittore e musicista nuorese

La sua è avvolta da miti e leggende. 
Insegnante di professione, conosciuto come "Maestro Predischedda”, pare che il soprannome “Predischedda”, ovvero “Pietruzza”, derivasse dall’abitudine di fare inginocchiare sui sassolini gli studenti più indisciplinati.

Francesco Ganga Cucca "Maestro Predischedda"
Francesco Ganga Cucca "Maestro Predischedda" -
Piero Pirari, Nuoro, il maestro Francesco Ganga e la sua classe, 1904
Piero Pirari, Nuoro, il maestro Francesco Ganga e la sua classe, 1904 - © Istituto Superiore Regionale Etnografico della Sardegna - https://www.sardegnadigitallibrary.it/detail/6499b915e487374c8f802642

Nonostante la sua didattica poco convenzionale, Ganga Cucca, godeva di un certo riconoscimento sociale.
Tra i suoi allievi, vi erano giovani destinati al successo, come il pittore Carmelo Floris, il cui talento artistico è stato notato ed incoraggiato dal maestro.

Una vivida descrizione della figura di Ganga Cucca è stata consegnata alla memoria letteraria da Salvatore Satta nel suo libro Il giorno del giudizio (1977), in cui compare come "Maestro Manca detto Pedduzza". Questo ritratto affettuoso rappresenta un uomo che unisce la passione per il bere con la virtù della cultura, mentre le prese in giro dei frequentatori abituali del Caffè Tettamanzi si confondono con l'ammirazione degli studenti che ascoltano commossi il suono della chitarra suonata in classe dall'insegnante.

Purtroppo, molto poco di lui è stato preservato dall'oblio: tra queste prove, il famoso componimento Zia Tatana Faragone, un inno al vino conosciuto per l'incipit popolare "Sa bida la professo/ Chin d'una dimizzana", e l’Omaggio all'Albergo Savoia di Nuoro, che richiama alla mente il Trionfo di Bacco e Arianna composto da Lorenzo dei Medici detto il Magnifico nel tardo Quattrocento.

Ganga Cucca viene ricordato anche come uno dei fondatori e animatori del Carnevale di Nuoro, dove si travestiva indossando un loden troppo grande, cingendosi la vita con una corda da tappezziere per assomigliare a un monaco con il suo saio.

Non da ultimo, era un amante della musica, suonava chitarra e violino e componeva serenate, ballabili e persino marce funebri, come quella eseguita dalla Filarmonica nuorese diretta da Peppino Rachel durante il suo funerale. Quest'ultima testimonianza sottolinea non solo la sua personalità eccentrica e fuori dagli schemi, ma anche la sua natura autoironica capace di affrontare con leggerezza epicurea tutte le vicende umane.