Eugenio Tavolara, nato a Sassari il 5 gennaio 1901 e morto a Sassari il 13 gennaio 1963, fu uno scultore, ceramista, illustratore e designer italiano
Eugenio Tavolara
Descrizione
Dopo aver conseguito il diploma nel 1918 presso l'Istituto tecnico A. Lamarmora di Sassari, si trasferì a Cagliari per iscriversi alla Facoltà di Ingegneria. Studiò fino al 1924, quando abbandonò gli studi e iniziò a collaborare con Tosino Anfossi nella progettazione di tessuti, cuscini, oggetti in pelle, accessori d'arredo e giocattoli
Nel 1925 tornò a Sassari e formò una società con Gavino Clemente, un rinomato produttore di mobili (ditta fratelli Clemente), per avviare la produzione di pupazzi disegnati insieme ad Anfossi: giocattoli intagliati e dipinti in legno, con vestiti di stoffa, raffiguranti pastori, contadini e donne con i tipici costumi sardi.
L’anno successivo sciolse la società con la ditta Clemente e fondò, insieme ad Anfossi, la casa d'arte ATTE, specializzata nella produzione di arazzi, oggetti in pelle o cuoio, ma soprattutto di pupazzi, che ottennero un grande successo tra i collezionisti.
Nell'agosto dello stesso anno, Tavolara interruppe la collaborazione creativa con Anfossi a causa di divergenze personali e stilistiche e, nel mese di ottobre, fondò Casa ALBA per produrre non solo pupazzi, ma anche mobili e accessori d’arredo.
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A partire dai mesi finali dell'anno, la ricerca di Tavolara subì un cambiamento cruciale, poiché l'autore concentrò la sua attenzione sulla scultura, creando bassorilievi in legno raffiguranti nature morte o soggetti religiosi e statuette come Suonatori di jazz e Sportivi.
Nel corso degli anni successivi, continuò a esporre e ricevere riconoscimenti per le sue opere scultoree, partecipando a diverse mostre nazionali e regionali. Durante il dopoguerra, oltre all’attività artistica, si dedicò anche alla critica d’arte e all’organizzazione di mostre.
Nel corso degli anni Cinquanta, periodo in cui fu nominato direttore dell’ISOLA (Istituto sardo organizzazione lavoro artigiano), si impegnò, insieme all’architetto Ubaldo Badas, nel rinnovamento dell’artigianato sardo e fu coinvolto nell’organizzazione di mostre, corsi di formazione e nella valorizzazione delle tradizioni artigianali dell’isola. Fornì progetti e disegni per mobili, oggetti in legno, tessuti, ceramiche e altri manufatti, reinterpretando in modo moderno i motivi tradizionali della Sardegna.