TEATRO | RANDAGI, DI ROBERTO CAVOSI

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TEN Teatro Eliseo Nuoro, Giovedì, 27 febbraio ore 17:30 e Venerdì, 28 febbraio ore 20:30

In scena al TEN Teatro Eliseo Nuoro, come primo appuntamento della seconda parte della Stagione 2019-2020, lo spettacolo Randagi, nuova regia di Roberto Cavosi (Finalista Premio Ubu nel 2004 e 2010 e Targa “Società Dante Alighieri” alla carriera 2011) per la produzione di Sardegna Teatro.

Coerentemente con le nuove politiche di orario per la fruizione dei contenuti proposti dal Teatro di Sardegna e volte a intercettare e agevolare l’accesso agli spazi teatrali anche a quelle fasce di pubblico che hanno difficoltà a partecipare agli eventi serali, saranno due le repliche previste sul palco del TEN: Giovedì, 27 febbraio ore 17:30 e Venerdì, 28 febbraio ore 20:30.

Randagi è il racconto di alcuni nuclei familiari, accomunati tra loro dalla passione per il karaoke. Una passione liberatoria per un gruppo di “amici” che cercano spensieratezza nella cittadina di provincia in cui vivono. Ma è una spensieratezza che viene tragicamente sconvolta dal rapimento di Annalisa, la ragazza più giovane fra loro. Di lei si sono perse le tracce, nonostante da un anno venga cercata incessantemente. I genitori, gli amici, smarriscono l’equilibrio necessario per sopportare il peso di quel dolore e la loro vita, ineluttabilmente, si disegna ogni giorno di più come quella di cani randagi allo sbando.

 Roberto Cavosi, classe 1959, è uno degli scrittori teatrali più seri e impegnati nella ricerca drammaturgica contemporanea, soprattutto di stampo sociale. La sua creatività è spesso ancorata a miti classici rielaborati con grande consapevolezza e il suo linguaggio è sensuale e veemente quando scende a contatto con la realtà dei corpi e dell’animo umano.

 “Ho avuto la possibilità di guidare un laboratorio teatrale per Sardegna Teatro con un gruppo di attori particolarmente talentuosi di questo territorio. Appena tornato a casa, ho avuto la necessità di scrivere un testo che è nato di getto, come se avesse vita propria. – spiega Roberto Cavosi, autore e regista della piece – “Un’esperienza molto importante e virtuosa, un modello da seguire e una good practice per tutti i Teatri Stabili: trovare dei drammaturghi che scrivano appositamente per la compagnia di quel teatro, rendendo in qualche modo, quella scrittura corale”.

Il tema di Randagi è un’indagine profonda su come un trauma, come quello raccontato della scomparsa di un membro di un gruppo di amici, abbia ripercussioni sia a livello individuale che collettivo, incidendo sulla vita di ognuno di loro e trasformando la micro comunità che si ritrovava nella spensieratezza attorno al microfono del karaoke in un gruppo di cani randagi che vagano nel buio di un parco e tentano di riconoscersi annusandosi e leccandosi le ferite, ma che sono chiamati a disperdersi e scomparire in quella stessa oscurità. 

A seguito di un laboratorio di co-creazione, I figli della frettolosa nasce da piccole storie biografiche e affronta il tema della diversità, della crisi e della perdita, sia come racconto di un’esperienza personale fortemente caratterizzante, sia come metafora di una condizione esistenziale che oggi, sempre più sembra somigliare alla condizione esistenziale di un cieco (precarietà, instabilità, assenza di prospettiva). L’idea nasce da Gianfranco Berardi, attore e autore non vedente, e da Gabriella Casolari, attrice e autrice, che con la propria compagnia, in maniera reale e in maniera allegorica, utilizzano il tema della cecità e della mancanza come perno della propria poetica. L’intenzione è quella di condurre i partecipanti alla creazione di un atto unico in cui raccontare se stessi possa essere una maniera per raccontare il mondo e, al contempo, in cui raccontare la realtà che ci circonda possa essere il pretesto per conoscersi meglio. I figli della frettolosa affronta il tema della cecità e del significato più ampio che ha oggi la parola “vedere”. In un mondo ipereccitato dal bombardamento di immagini e suoni, che sempre più neutralizzano i nostri sensi forti, vista e udito, l’attenzione dell’individuo è sempre più distante dalla vera conoscenza dell’essere, dell’esistenza.

Il punto di vista qui è allora quello di un cieco, di chi guarda ma non vede, percependo la realtà circostante in modo differente. La cecità è messa in scena allo stesso tempo come esperienza di vita reale, fisica, e come concezione metaforica, sinonimo di una miopia sociale ed esistenziale che ci riguarda in prima persona.

RANDAGI

di Roberto Cavosi

con: Daniel Dwerryhouse, Eleonora Giua, Noemi Medas, Miana Merisi, Paolo Meloni, Elisa Pistis, Luigi Pusceddu, Marco Spiga, Luigi Tontoranelli.

assistente alla regia. Elisa Murgia
scene e costumi: Mariam Zamiri, Sara Puggioni, Ramona Ibba , Francesca Ruzzu, Michela Iaquinto, Virginia Zucca (Allievi del Corso di Scenografia e Costume per lo Spettacolo dell’Accademia di Belle Arti “Mario Sironi” di Sassari)
coordinati dai Docenti: Dario Gessati e Luisella Pintus
musica: Alessandro Olla
luci: Loic Hamelin

fonica: Simone Frau
Macchinista scenotecnico: Fabrizio Pezzotti

produzione: Sardegna Teatro

 

 

INFORMAZIONI:

TEN_Teatro Eliseo Nuoro

ten@sardegnateatro.it
800609162 | 078430432

Per gli spettacoli al TEN Teatro Eliseo Nuoro si può prenotare anche via whatsApp al numero 3495818212