Mariangela Maccioni

Mariangela Maccioni

Per amici, colleghi, sodali e ammiratori Mariangela Maccioni è stata “la maestra resistente” di Nuoro. Più semplicemente: sa mastra. Al contrario, i suoi detrattori politici e coloro che non ne compresero mai la modernità del pensiero e dello stile di vita la considerarono a lungo un’indisponente sovversiva o – come riferì anche il marito, il demoetnoantropologo Raffaello Marchi –  un’esaltata. Protagonista di una vita tragica già nelle vicissitudini familiari (la morte dell’amato padre e di entrambi i fratelli, la progressiva cecità della madre), questa figura di intellettuale e di attivista che si oppose al Fascismo con fierezza e ironia, e che per questo fu punita in modo esemplare con il carcere e la sospensione dall’insegnamento, seppe contrastare con le sole armi della cultura e della libertà delle idee l’assurda ottusità di un regime per lei sinonimo di anti-umanesimo. Innamorata della vita a dispetto di tutto, negli anni della maturità si dedicò alla stesura della propria autobiografia, che venne pubblicata postuma con il titolo (da lei prescelto) Il mio romanzo. La mia famiglia. La scuola media N. 4 di Nuoro è dedicata alla memoria di questa donna indomita, che dal 1943 fu anche Direttrice della Biblioteca Sebastiano Satta, nonché pioniera di un riscatto civile da intendere ben oltre le più ovvie questioni di genere.

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