Gonario Pinna

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Nuoro, 11 settembre 1898 -19 maggio 1991

Gonario Pinna ha dieci anni quando suo padre Giuseppe, noto avvocato penalista originario di Sarule e già parlamentare tra le fila del Partito Radicale, viene ucciso fuori dal Tribunale di Nuoro proprio dalla persona contro la quale ha appena vinto una causa. Questo avvenimento luttuoso, che, a inizio Novecento, è l’altra faccia –tragica e nera – di quell’Atene della Sardegna” da più parti lodata come crocicchio di dotti e di intelletti illuminati, segnerà profondamente il carattere del futuro “principe del foro” nuorese, affascinato già in età scolare dall’esempio illustre del poeta-giurisperito Sebastiano Satta e con il vezzo, poi divenuto iconico, dei cappelli a falda larga. In qualche modo, questo dramma familiare ne condizionerà per sempre il destino, che si compirà proprio sotto le insegne contraddittorie di una Barbagia (una Sardegna) bisognosa di un riscatto civile e culturale, ma tenacemente dibattuta tra antichi costumi e istanze moderne di progresso.

La formazione di Gonario Pinna procederà secondo un andamento che è possibile definire“circolare”, poiché dopo gli anni trascorsi “in Continente”, e poi in Germania, il ritorno nell’Isola apparirà come condizione necessaria per dare senso, oltre che avvio, all’attività professionale. Da principio – dopo le classi elementari con Francesco Ganca Cucca, il noto “Maestro Predischedda” – sarà a Firenze, al Liceo Classico Michelangelo;poi si recherà a Roma per studiare leggi sotto la guida di Enrico Ferri, che lo solleciterà a specializzarsi prima alla Scuola d’applicazione giuridico-criminale da lui diretta insieme con Arturo Santoro, e poi all’Istituto Criminalistico di Berlino. Proprio qui, però, avverrà il ricongiungimento–sub specie letteraria – con la regione d’origine: seguirà difatti le lezioni di filologia romanza e linguistica sarda tenute dallo studioso Max Leopold Wagner, futuro amico a cui lo aveva raccomandato il pittore Antonio Ballero (più avanti si laureerà anche in filosofia, presso l’Università di Cagliari).

Nell’esistenza di Gonario Pinna, l’impegno giuridico, quello politico, e quello pubblico in quanto firma letta e apprezzata a livello nazionale andranno di pari passo. Così come sarebbe stato il suo ritorno a Nuoro a convincerlo della necessità di esercitare il mestiere di penalista nella città natale e nella sua provincia (ancora fortemente depressa e piagata dagli atti criminosi), così anche nell’attività parlamentare – svolta dal 1958 al 1963 come deputato socialista – le sue memorabili interrogazioni avrebbero messo più e più volte al centro del dibattito la questione sarda, nella diagnosi e nella denuncia dei suoi mali più recidivi: dall’amministrazione della giustizia all’organizzazione delle carceri, passando per il banditismo e per i più generali problemi economici e sociali. Questa figura di avvocato e intellettuale che era stato repubblicano, antifascista inviso al regime (come i colleghi Pietro Mastrino e Luigi Oggiano) e poi, finita la seconda guerra mondiale, dal 1943 seguace del PSd’Az, avrebbe militato nel Partito Socialista fino alla fine dei suoi giorni, alternando attività politica e promozione culturale. Fu, dunque, studioso e analista diretto dei disagi secolari della Sardegna, ma anche sensibile cultore della letteratura sarda (soprattutto la poesia), delle arti visive (collezionò dipinti e sculture) e della storia dell’Isola nel suo complesso. A lui si devono riflessioni tutt’oggi attualissime come quelle sulla percezione della giustizia nel contesto agropastorale, ma anche testi storico-artistici (come l’introduzione a un catalogo sul pittore Giovanni Antonio Pirari Varriani, edito nel 1970) e iniziative pionieristiche come l’Antologia dei poeti dialettali nuoresi, pubblicata nel 1969. Di molti cantori della Sardegna “in divenire” (come Pietro e Antonio Mura, padre e figlio entrambi poeti) egli fu, inoltre, amico personale prima ancora che estimatore, mentre il pittore Salvatore Pirisi avrebbe realizzato la copertina del suo Memoriale d’un penalista sardo, pubblicato nel 1974. In questa predilezione per la frequentazione di scrittori e artisti seguiva in un certo senso la traccia familiare, dato che il genitore era stato testimone di nozze di Grazia Deledda nonché legale della famiglia del futuro Premio Nobel. E da padre, a sua volta, trasmise alle figlie la profonda passione per la cultura: mentre Maria Teresa, insegnante e linguista, sposò l’intellettuale e politico Peppino Catte – le cui esequie saranno spunto del dipinto di Antonio Corriga Funerali di un socialista (1975), oggi al Museo d’arte Moderna e Contemporanea di Atzara –, a Lucia, scrittrice e poetessa, si deve l’origine del nome “ILISSO” per la casa editrice nata a Nuoro nel 1985.

Pinna avrà modo di esplicitare il suo pensiero anche attraverso l’attività parallela di pubblicista. Già nel periodo giovanile berlinese era stato corrispondente per “Voce Repubblicana”, e tornato  a Roma nel 1922 aveva continuatoa scrivere articoli per “Iniziativa”, “Scuola Positiva” e “L’eloquenza”; ancora, negli anni dell’impegno politico vero e proprio avrebbe collaborato con “Il Solco”, “Riscossa” e “Idea Socialista”, senza dimenticare un quotidiano come “La Nuova Sardegna” e la partecipazione alla seconda stagione (1956-1964) della rivista “Ichnusa”, fondata nel 1949 a Sassari dal giurista di origine orunese Antonio Pigliaru. Scritti sparsi, dunque, ma costanti, e soprattutto coerenti testimonianze del pensiero di un intellettuale che sulla sua agendina di guerra, compilata nel 1918, aveva vergato il motto latino CONTRA SPEM IN SPEM CREDO (“contro ogni speranza, credo nella speranza”).

 

Bibliografia essenziale

  • G. PINNA, Due problemi della Sardegna. Analfabetismo e delinquenza, Sassari, Gallizzi, 1955;
  • G. PINNA, La criminalità in Sardegna, seconda edizione ampliata e aggiornata di Analfabetismo e delinquenza in Sardegna, Cagliari, Fossataro, 1970;
  • La Sardegna vista da un pittore dell'800. Giovanni Antonio Pirari Varriani, presentazione di Gonario Pinna, Cagliari, Fossataro, 1970;
  • G. PINNA, Teatro. Due drammi: Il castigo, La malasorte; Una commedia: Non sempre il male viene per nuocere; Cagliari, Fossataro, 1976;
  • C. MILLEDDU, Profilo storico di tre democratici sardi: Michele Saba, Gonario Pinna, Agostino Senes, Sassari, Delfino, 1995, III volumi;
  • G. PINNA, Antologia dei poeti dialettali nuoresi, Cagliari, Fossataro, 1969; Cagliari, Edizioni della Torre, 1982; Nuoro, ILISSO, 2013;
  • G. PINNA, Il pastore sardo e la giustizia: taccuino d'un penalista sardo, Cagliari, Fossataro, 1974; nota introduttiva di Guido Melis,Nuoro, ILISSO, 2003;
  • Gonario Pinna: ritratto di un principe,a cura di Antonio Rojch,Pontes, 2004;
  • G. PINNA, Memoriale d'un penalista sardo, Cagliari, Fossataro, 1974; Nuoro,Il Maestrale, 2006;
  • G. ZIROTTU, Gonario Pinna: ragione e passione, Cagliari,Condaghes, 200

 

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