Bernardino Palazzi

"Pittore" per amore della pittura, e “pittore della vita” per amore della vita, Bernardino Palazzi fu molto più di un artista mondano, gaudente e borghese, al soldo di una ricca committenza privata e pago di un rimproverato disimpegno. Nato a Nuoro e presto stabilitosi “in Continente”, il ragazzo che, affascinato, andava in giro per l’agro barbaricino con il coetaneo Giovanni Ciusa Romagna, sarebbe diventato l’interprete perfetto di una spensierata e sofisticata joie de vivre, magnificata soprattutto nella raffigurazione della donna, del suo viso e del suo corpo nudo e vestito. Colto, viaggiatore, in contatto con i circoli intellettuali più vivaci d’Italia e d’Europa (dove pure spesso esporrà) ma forte di un legame mai rescisso con la Sardegna, Palazzi è forse l’unico, tra gli artisti suoi corregionali, a esibire un gusto esplicitamentee modernamente “matissiano” dell’arte, intesa come via d’accesso privilegiata al piacere, divagazione pacifica e talora fantastica. Dopo una prima impegnativa monografia pubblicata da ILISSO nel 1988, una grande retrospettiva a livello regionale è stata dedicata all’artista tra novembre 2015 e febbraio 2016, con un allestimento parallelo al Museo MAN di Nuoro e nelle sedi della Fondazione Sardegna di Sassari e di Cagliari, occasione in cui sono stati esposti per la prima volta sia alcuni disegni inediti e privati sia una parte degli scatti facenti parte dell’archivio fotografico del pittore. La Cattedrale di Santa Maria della Neve di Nuoro ospita due suoi grandi dipinti a soggetto sacro (Deposizione e Cena in Emmaus).