Antonio Mura

Antonio Mura

La vocazione di Antonio Mura per la poesia in dialetto nuorese è sia una forma di eredità naturale da parte del padre Pietro – “il poeta-ramaio” originario di Isili – sia una consapevolezza tutta personale raggiunta in reazione agli anni del purismo linguistico fascista e a scelte formative e lavorative di tenore tutt’altro che letterario. Proprio gli studi tecnici di ragioneria e i lavori nel settore industriale, commerciale e burocratico saranno anzi in questo senso un contrappunto fondamentale, destinato a divenire materiale di ispirazione per i versi a venire. Viaggiatore e emigrante sia per scelta che per condizione, lettore appassionato e finanche traduttore di scrittori classici e moderni, Mura darà alle stampe la sua prima importante raccolta – Lingua e dialetto. Poesie bilingui – solo nel 1971, con il sostegno dell’amico Raffaello Marchi che ne firmerà il testo introduttivo e che già tempo prima (1947-1948) lo aveva chiamato a collaborare alla rivista “Aristocrazia”, fondata di concerto con la moglie Mariangela Maccioni. Negli anni successivi, appena quattro prima della morte precoce, l’opera del poeta sarà pubblicamente apprezzata e premiata, e considerata da più parti pari a quella di autori nuoresi illustri quali Sebastiano Satta e Pasquale Dessanay.

 

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