Museo della Civiltà Pastorale e Contadina, Bitti

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Conservare e trasmettere la memoria nei suoi vari aspetti, attraverso le forme della testimonianza etnografica ed etnomusicale, costituisce un’irrinunciabile operazione culturale. Conoscere e tramandare il nostro passato, piantando saldamente le radici del nostro presente in un mondo di tradizioni, di usi, di modi di fare e di dire che rischiano di scomparire, rappresenta la possibilità concreta di salvaguardare la propria identità. Grazie allo sforzo sinergico dei vari Enti e soggetti coinvolti (Cooperativa Istelai, Comune di Bitti, Provincia di Nuoro, Regione Autonoma della Sardegna –Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport–, Soprintendenza per i Beni Archeologici per le Province di Sassari e Nuoro, GAL Nuorese Baronia), in un clima di fattiva collaborazione, ormai da anni (1998-99) si è creata a Bitti una continua e proficua attività di valorizzazione del patrimonio culturale fruibile (Complesso Nuragico di Romanzesu, Museo della Civiltà Pastorale e Contadina e Museo Multimediale del Canto a Tenore) con riscontri tangibili sia in termini di presenze turistiche che di benefica ricaduta economica sul territorio.

L’identità del nostro territorio affonda le sue radici in un passato secolare, ricco di valori, tradizioni e usi locali e il “Museo della Civiltà Pastorale e Contadina” e il“Museo Multimediale del Canto a Tenore” rappresentano l’opportunità di utilizzare i simboli della cultura locale per il recupero della piena coscienza della storia del nostro passato, offrendo l’occasione soprattutto ai giovani di conoscere le antiche tradizioni che scandivano i vari momenti del lavoro e della vita quotidiana e, grazie alle tecnologie più moderne, apprendere l’unicità del canto a tenore. La concezione dei Musei che anima le due realtà museali di Bitti è finalizzata alla conservazione del ricordo, allo studio della cultura del passato, al recupero della memoria storica del paese per trasmetterla alle generazioni più giovani e alla conservazione della identità culturale, musicale e del patrimonio ideale. Contestualmente grazie alla funzionalità delle linee architettoniche e degli spazi espositivi i musei ospitano eventi culturali come mostre fotografiche, rassegne cinematografiche, teatrali e concerti.

La visita al Museo della Civiltà pastorale e contadina offe un prezioso viaggio nella memoria: strumenti di lavoro d’altri tempi, necessità quotidiana di pastori, contadini, artigiani e massaie sono esposti con cura nelle sale di una casa che riproduce l’architettura di anni remoti, caratterizzata dal portico e dalle scale in granito, dal pavimento e dal soffitto di legno. Il Museo è ospitato in un angolo appartato del paese, nell’antico quartiere di “Monte Mannu”, a pochi passi dalla chiesa parrocchiale. Un recente intervento di restauro ha consentito il recupero dei gusti e delle geometrie del passato, degnamente riproposti all’attenzione e alla curiosità del pubblico. La collezione, frutto di donazioni e prestiti, è costituita da oggetti originali e vissuti, che secondo la sapiente disposizione evocano antichi modi di vita e momenti di lavoro di una quotidianità remota.

 

Informazioni

Nome del museo: Museo della Civiltà Pastorale e Contadina
Indirizzo completo: Via G. Mameli n. 52 08021 Bitti (Nu)
Telefono: +39 0784 414314 / +39 333 3211346
Email: coop.istelai@tiscali.it
Sito web: www.romanzesu.sardegna.it 
Orari di apertura al pubblico:

Orari estivo
Dal Martedì alla Domenica
Mattino: ore 9.30 – 12.30
Pomeriggio: ore 15.00 – 18.00
Orario invernale
Dal Martedì alla Domenica
Mattino: ore 9.30 – 12.30
Pomeriggio: ore 14.30 – 17.30

 

Giorno di chiusura: lunedì e nel periodo invernale anche mercoledì pomeriggio
Eventuali offerte o biglietti integrati con altre strutture:     Biglietto unico intero € 5,00 (Museo pastorale e multimediale  canto a tenore + complesso nuragico Romanzesu)
Unico ridotto € 3,00 (Museo pastorale e multimediale  canto a tenore + complesso nuragico Romanzesu) ultra65, portatori handicap e gruppi superiori a 9 persone.

 

 

Fotografia: Cooperativa Istelai per il Museo della Civiltà Pastorale e Contadina